Al Museo Santa Caterina oltre 100 straordinarie opere racconteranno l’Amore Sublime tra Cristo e la Maddalena dal 5 aprile al 13 luglio.
La mostra esplora temi universali come passione, sofferenza, devozione, redenzione e amore, attingendo alle interpretazioni che nel corso dei secoli grandi artisti hanno saputo dare delle figure di Cristo e della Maddalena, mettendo in luce il loro straordinario potenziale emotivo.
Non si limita a rappresentare il sacro, ma trascende la narrazione evangelica, trasformandola in un’esperienza universale capace di toccare le corde più intime dell’animo umano. Le figure di Cristo e della Maddalena si fanno specchi della condizione umana, simbolo di un connubio tra dolore e speranza, riflessione ed emozione. Ogni opera della mostra invita a esplorare i misteri più profondi dell’esistenza, rendendo visibili i complessi legami tra il divino e il terreno.
Il percorso si sviluppa in dodici sale, ognuna dedicata a una sezione tematica, che guida il visitatore in un doppio viaggio: uno nell’evoluzione dell’arte attraverso i secoli, per seguire il modo in cui l’arte ha raccontato questo Amore Sublime, e uno più personale, intimo e spirituale. Maria Maddalena si presenta come archetipo di una spiritualità universale che trascende ogni credo religioso. Il suo cammino — dalla difficoltà alla caduta, dalla conversione alla redenzione — diventa un esempio di speranza, fiducia e amore per tutti.
Le opere in mostra abbracciano un ampio arco temporale, dal Duecento al Novecento, testimoniando il fascino per questa tematica nelle arti figurative e l’universalità del tema, che continua a rinnovarsi nella mente e nello spirito degli artisti europei. Tra i capolavori esposti, spiccano le miniature della “Bibbia di San Paolo” di Bologna, ma anche opere della grande pittura rinascimentale, con artisti come Bellini, Tiziano, Veronese, Bassano, Guercino, fino a pittori barocchi e moderni come Strozzi, Carracci, Canova, Previati e Martini, quest’ultimo omaggiato nel suo centenario.
Un importante contributo alla mostra è dato da un gruppo di sculture lignee, paramenti e oreficerie del primo Rinascimento, provenienti dai Civici Musei Trevigiani, che, restaurati, sono finalmente visibili al pubblico. Questo patrimonio scultoreo, tra i più rilevanti del nord Italia, è accompagnato da prestiti eccezionali da musei italiani e internazionali.
La figura di Maria Maddalena, simbolo di peccato e redenzione, viene esplorata in tutta la sua evoluzione iconografica. Artisti di diverse epoche l’hanno interpretata in modo sempre nuovo, cogliendone le sfumature emotive e spirituali. La sua figura, oscillante tra spiritualità profonda e sensualità terrena, diventa così un ponte tra il sacro e l’umano, tra il divino e il terreno. Ogni opera invita a un viaggio intimo e contemplativo, che va oltre le differenze religiose e parla di una spiritualità universale, in cui la dimensione umana si fonde con quella divina, rivelando i misteri profondi dell’esistenza.